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Un filo che cambia forma


Era tanto, troppo, che non passavo di qua, non perché avessi perso la voglia di pasticciare o di farmi una chiacchierata con voi. Piuttosto il tempo è volato veloce, troppo, e io sono rimasta indietro, inevitabilmente.

Quando ho aperto Accidentaccio, le mie giornate profumavano di colla vinilica, biscotti e merende improvvisate. C’era un bambino accanto a me e un piccolo mondo di mamme creative che condividevano tutorial, idee e scoperte quotidiane. Era il tempo dei mumblog, quello in cui bastava una scatola di cartone per inventare un pomeriggio felice.

Con il passare degli anni, le mani hanno continuato a muoversi ma in modo diverso.

Il blog è cresciuto insieme a me, e piano piano ha iniziato a cambiare pelle: meno centrato sui lavoretti e più sulla creatività come linguaggio personale. Ho capito che il fare a mano non è solo un passatempo, ma un modo di pensare, osservare, respirare. È la lente con cui guardo il mondo, anche quando scrivo di libri, di viaggi o di piccole scoperte quotidiane.

Oggi Accidentaccio torna a vivere. Io sono tornata con un mucchio di idee e di progetti.

Voglio che questo sia un luogo dove le mani incontrano le idee, dove un libro può ispirare un progetto, un paesaggio può diventare una tavolozza di colori, un pensiero può prendere forma tra stoffa e carta.

Un laboratorio di creatività consapevole, fatto di ispirazioni, riflessioni e piccole pratiche quotidiane.

Non so ancora quale forma prenderà tutto questo — ed è forse la parte più bella.

Ci saranno progetti semplici, appunti sparsi, racconti di cose fatte e da fare.

Ci sarà spazio per l’imperfezione, per la lentezza, per la gioia di creare senza un obiettivo preciso.

Non è un ritorno al passato, ma un nuovo inizio.

Lo stesso filo, solo un po’ più maturo, un po’ più libero.

Se vi va, restate: ricominciamo a creare insieme.

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