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Il Piccolo Esploratore alla mostra Love

 L'amore non si vede in un luogo e non si cerca con gli occhi del corpo. Non si odono le sue parole e quando viene a te non si odono i suoi passi.
S. AGOSTINO


Devo dire la verità. Probabilmente non sarei mai andata a visitare questa mostra se non fosse saltata la gita scolastica allo Gnomo.

Insomma, la maestra dello Gnomo ha proposto la visita di questa mostra alla classe come prima gita del 2017 e la proposta è stata bocciata perchè non si è raggiunto il numero minimo di bambini partecipanti.
Il perchè di questo boicottaggio di massa sarebbe troppo lungo da spiegare, e anche fuori luogo.

Comunque a me questo diniego ha messo curiosità.


Così il lunedì dopo il referendum costituzionale, complice la scuola chiusa per seggio elettorale, abbiamo preso l'autobus e siamo andati al Chiostro del Bramante uno più curioso dell'altro.

Avevo già portato lo Gnomo al Chiostro per vedere la mostra su Chagall e ne era uscito entusiasta. Mi ricordavo anche che c'era stata una particolare attenzione nei confronti dei bambini. Mio figlio infatti aveva girato felice con le sue cuffiette.

Anche per Love è stato lo stesso: lui ha preso l'audioguida, io ho preferito andare in giro senza (un po' per non perdelo di vista un po' perchè non mi andava di avere cose in mano.

Ci ha accolto l'amore che ci ha preso per mano e ci ha portato attraverso le sale facendoci scoprire le sue molte sfaccettature.


 L'amore si manifesta attraverso le scritte lasciate sui muri, sui post-it. E' un amore impresso, che si manifesta attraverso un atto vandalico.

Continuo e trovo l'amore familiare


L'amore che porta amore, che porta vita.

L'amore è anche arte e con essa si manifesta


Grandi fiori di palstilina ci hanno accompagnato attraverso una manifestazione brutta dell'amore. Tanto brutta che io non voglio neanche accostarla alla parola "amore" ma che tanto spesso viene accostata ad essa: oppressione.


Per concludere, l'istallazione che ti lascia senza fiato, che ti fa entrare in un mondo magico per una manciata di secondi.


Ci siamo ritrovati immersi in un gioco di luci e di specchi che ci hanno proiettato all'infinito. Trenta secondi e poi la porta alle mie spalle si è nuovamente aperta e l'incanto si è interrotto.


A noi è rimasta la consapevolezza di aver fatto una bella esperienza, di aver visto opere incredibi e di esserci divertiti ad andare in giro con il naso all'insù.






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