Passa ai contenuti principali

La nostra visita al Palazzo Chigi di Ariccia

Ci sono gite perfettamente pianificate, ci sono gite improvvisate e poi ci sono gite con piacevoli imprevisti!
La gita ad Ariccia rientra appieno in questa ultima tipologia di gite.
Nata con lo scopo di andare a pranzo in una delle caratteristiche Fraschette, osterie tipiche dei Castelli Romani, si è rivelata anche una bellissima gita culturale. Tutto ciò è stato possibile grazie all'ansia da parcheggio.
Non ridete! A casa mia ne siamo tutti affetti soprattutto se sappiamo che la nostra meta offre di per sé pochi posti dove lasciare la macchina.
Così siamo usciti di casa con un certo anticipo, siamo arrivati ad Ariccia praticamente per l'ora della merenda, e una volta parcheggiata comodamente la macchina abbiamo cominciato a guardarci intorno per capire come meglio poter passare il tempo.
Abbiamo visto che il portone di un grande palazzo sulla piazza principale era aperto e da lontano si intravedevano dei giardini.

Ci siamo avvicinati e abbiamo varcato la soglia di Palazzo Chigi: una sorpresa incredibile! Io non mi immaginavo neanche lontanamente che fosse aperto al pubblico, né tanto meno che le stanze fossero visitabili.
E invece sembrava che ci stessero aspettando! Siamo arrivati 5 minuti prima l'inizio della visita guidata che è terminata giusto in tempo per l'ora del pranzo!
Io non so per quale motivo, forse perché in fase preadolescenziale, ma abbiamo dovuto insistere, e non poco, per convincere l'Ometto a partecipare alla visita guidata.
Non è che non volesse entrare a Palazzo Chigi, ben'inteso, lui avrebbe voluto gironzolare per le stanze del palazzo da solo, indisturbato e sicuramente non con una guida turistica.
Insomma siamo riusciti a convincerlo e alla fine la visita è piaciuta molto anche a lui.
Palazzo Chigi rappresenta un esempio unico di dimora Barocca. Ristrutturato dal Bernini è stata, in epoca barocca, dimora dei Chigi, una delle più grandi e potenti casate papali italiane.


Avessi programmato la gita sarei arrivata armata di macchina fotografica, invece mi sono dovuta accontentare di qualche foto fatta con il cellulare.

Voi lo sapete, vero, che io sono vagamente megalomane, ma ditemi se non ho ragione quando dico che mi piacerebbe organizzare un pranzo in una sala come questa...


Con l'Ometto ci siamo divertiti a trovare particolari curiosi presenti sulle pareti.


La boule con i pesci rossi è la parte di affresco che ci è piaciuta di più, anche se altrettanto spettacolare è la scimmia intenta a mangiare la carota.


Durante la visita abbiamo attraversato stanze con arredi magnifici. Tutto il palazzo è ben conservato.


Ogni cosa è al suo posto, pronta per essere utilizzata, come se il tempo, i secoli, non fossero trascorsi.


Alla fine della visita Palazzo Chigi ci rivela ancora un ultimo, grande, prezioso disegno realizzato e firmato dal Bernini.



Così, con gli occhi colmi di bellezza, e dopo aver appagato i piaceri dello spirito, siamo andati a gustarci il nostro pranzo.

Commenti

  1. Splendido! Viva la sindrome da parcheggio allora che vi ha permesso di visitare questo gioiello! Concordo con te: anche a me piacerebbe organizzare una bella cena lì. ;-)))
    Un abbraccio
    Maria

    RispondiElimina
  2. L'Italia è strapiena di tesori come questo. Spesso sono proprio dietro l'angolo e manco lo sappiamo!
    Bella meta!

    RispondiElimina

Posta un commento

Grazie per essere passato di qua e aver lasciato un commento

Post popolari in questo blog

Il Gufo pasticcione

Il gufo è uno degli anomali che a me piacciono di più. Misateriosa creatura della notte, è da sempre sinonimo di saggezza. In molte delle culure antiche il gufo è considerato una figuras magica. Ad esempio, i nativi americani associavano il significato del gufo alla saggezza e al fatto di essere il guardiano di tutti i tipi di saperi. Questo si deve al fatto che questo uccello è un grande combattente contro le condizioni avverse del clima, ma soprattutto riesce a vedere di notte. In epoca medioevale nel centro Europa si diceva che questi animali fossero in realtà streghe e maghi. Da quel momento si considera questo animale come parte della famiglia delle streghe. E visto che io, di fatto, sono una strega saggia, ho deciso di realizzare un piccolo gufo da appendere al pomello di un cassetto della mia postazione craft. Ora vi racconto anche come ho fatto. Ho preso: una rondella di legno bianca (comprata chissà dove),  2 occhietti mobili 1 filo di corda giallo (di quelli che chiudono l

Mini ghirlanda con perline di legno

  Buongiorno! Partecipo anche questo mese al Resto Amistoso 162 organizzato questo mese da Ovillo de Eli .  Tema della challenge sono le perline e io mi sono affidata alle mia scorta di perle di legno. Vi dico subito che non era questo il progetto che avevo in mente e che ho provato a fare con scarsi risultati.  E così ho scelto il mio piano B, la ghirlanda di perle di legno. Un progetto semplice, veloce da realizzare ma che mi dà sempre tanta soddisfazione perché può essere personalizzato in molti modi.  Per realizzare la ghirlanda servono: Perline di legno Filo di ferro Nastrino colorato Ho infilato le perline nel filo di ferro che ho poi chiuso a cerchio con l'aiuto di una pinza. Ho decorato con del nastro colorato. Con questo post partecipo a 

Premiazione di fine anno: come realizzare una coccarda in carta crespa

Domani sarà per l'ometto l'ultimo giorno di scuola. La fine di questo primo anno alla scuola primaria. Un anno scolastico pieno, intenso, fatto di impegno di compiti di scoperte e di prime responsabilità. A settembre era un piccolo bambino spaurito con uno zaino quasi più grande di lui, che non sapeva né leggere né scrivere. Oggi è un bel ragazzino molto più sicuro, che ha acquisito molta autonomia e che legge e scrive benissimo da solo. E insieme a lui tutti i suoi compagni di scuola. E così noi genitori abbiamo deciso di premiare gli sforzi dei nostri bambini con una colorata ghirlanda di carta crespa. Per ammortizzare la spesa di dover comprare 19 coccarde uguali e perché, diciamolo pure, a me piace impelagarmi in queste cose, le coccarde le ho realizzate io. Come? Ora ve lo spiego. Materiali occorrenti: carta crespa colorata basi piccole per spille cartone pressato colla a caldo 19 tondini di carta con su stampato il n. 1 Io ho comprato la carta crespa già

Cestino di corda porta spugne

 Chissà perchè ero convinta di avervi raccontato del mio nuovo porta spugne e invece era rimasta solo una idea e la suia foto era rimasta solo sui miei social. Oggi, però, voglio raccontarvi come l'ho realizzato. Stavo sistemando il piano d'appoggio della lavatrice quando mi sono ritrovata la mia scorta di spugne pulite che utilizzo per lavare e spolverare la casa. Ho pensato, quindi, di trovare un modo pratico e carino per poterle conservare e, nello stesso tempo, averle facilmente a portata di mano.