Passa ai contenuti principali

Post

Ricetta: zuppa di scarola

In questi giorni di freddo, una buona zuppa calda per cena ci vuole proprio e visto che nel mio frigorifero c'era un bel cespo di scarola ho deciso di usarlo così... ingredienti: scarola uno spicchio d'aglio faggioli cannellini (già cotti) pruschettine di pane procedimento: Ho cotto la scarola in acqua calda e salata per qualche minuto, l'ho scaldata e ripassarla in padella con un po' d'olio e uno spicchio d'aglio. In una pentola ho messo 500 ml di brodo vegetale, ho unirto  i faggioli cannellini (lo so, avrei dovuto cuocere i fagioli insieme al brodo, chiedo scusa ma così si fa prima!!!) e la scarola ripassata in padella. Ho fatto cuocere tutto insieme per qualche minuto. Sul fondo dei piatti ho messo le bruschettine di pane e ho versato la zuppa. Per chi lo ama il peperoncino ci sta bene. Io non l'ho messo perchè a me fa male!

una stagione: Inverno

In questi giorni di freddo mi sono sentita un po' congelata anche io.  Senza forze e senza voglia di intraprendere progetti nuovi.  E' stata una settimana di attesa. Finalmente oggi una settimana tiepida. Possiamo uscire e andare a giocare al parco.  Possiamo correre e rincorrerci (in realtà sono io che rincorro lo Gnomo!).  Ad un certo punto alziamo gli occhi e appollaiati su un albero troviamo dei pappagalli.

Cioccolata da Hanselmann

Si deve studiare, si deve ricordare l'orrore dell'olocausto.  E' difficile, però! E' difficile trovare le parole.  Penso che non ce la farò mai ad andare a visitare i campi di concentramento. Penso che sarà difficile trovare le parole per spiegare l'olocausto a mio figlio.  Oggi mi rifuggio in questo libro, Cioccolata da Hanselmann, scritto da Rosetta Loy. Un libro che ho tanto amato e che, riuscissi a ritrovarlo, lo rileggerei molto volentieri.  Ecco, forse la lettura è la modalità che preferisco per non scordare.  La parola scritta ti fa riflettere, ti fa pensare, ti fa leggere altro

Io e te (il libro di Niccolò Ammaniti)

E' tanto che non scrivevo di libri, ma ultimamente non mi andava proprio di leggere, non trovavo niente di interessante.  Poi mi è arrivato fra le mani questo libro e l'ho letto tutto di un fiato in un pomeriggio.  Per fortuna che ci sono le persone con le quali si possono scambiare i libri, così si incappa in piacevoli sorprese!  Di Ammaniti avevo già letto "Come Dio comanda" e devo dire che mi era piaciuto proprio poco.  Questo libro invece mi ha conquistata: è essenziale, commovente, puro.  Tutta la storia è concentrata in una settimana eppure sembra che duri una vita. Dei protagonisti non si sa niente prima e non si saprà niente dopo. Il libro è come se fosse un'istantanea che riemerge, con i colori ancora belli dopo dieci anni.  Appena potrò lo regalerò, ne vale la pena!