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ISPIRAZIONINFIERA - Arts and Craft Market - Roma 11 dicembre 2015-6 gennaio 2016

A Roma, nel periodo delle feste natalizie ce ne sono parecchi. E mentre in Fiera sono andata da sola perché la famiglia ha allegramente boicottato la mia avventura da reporter, con i mercatini sono stati più indulgenti e collaborativi, almeno all'inizio. L'idea che avevo io in testa e che pensavo di trovare in giro per le piazze romane era esattamente quella che in autunno avevo trovato ad Abilmente e che tutto il gruppo di ISPIRAZIONINFIERA aveva raccontato: incontrare artigiani e artisti che avevano fatto della propria passione creativa un lavoro. E qui mi sono dovuta scontrare con la realtà: in buona parte dei mercati girati c'era poco e nulla di artigianato, tanto meno di artigianato artistico. Niente comunque che attirasse la mia attenzione. Considerazione, questa, non solo mia ma anche del consorte che infatti ha deciso di mandarmi sola all'ultimo mercato da visitare.

Ispirazioni in Fiera come back: tutte le novità del nuovo anno

Appena archiviate le fiere d'autunno ci ritroviamo già a pensare alla nuova edizione di Ispirazioni in Fiera. A settembre, lo sapete, siamo partite un po' allo sbaraglio, senza avere le idee ben chiare su cosa fossero le Fiere Creative e su cosa si potesse trovare al loro interno. Diciamoci la verità, l'idea più comune è che le Fiere siano grosse mercerie dove potersi rifornire di materiali e attrezzi per i nostri hobby creativi. Ebbene, girando per fiere ci siamo accorte che non è proprio così. Alle fiere partecipano soprattutto artisti e artigiani con le loro opere, ci sono laboratori per imparare tecniche nuove e strabilianti e si possono incontrare persone veramente speciali. E poi abbiamo scoperto in Italia ci sono anche tantissime mostre mercato dell'artigianato, che vale la pena visitare. Insomma ripartiamo con Ispirazioni in Fiera cariche di entusiasmo e voglia di andare in giro a conoscere le realtà artistiche e artigianali italiane. Quali sono le n

Consigli di lettura: Puntino

Questo libro mi è capitato tra le mani poco prima di Natale quando ero in cerca di libri da regalare all'Ometto. Mi è capitato tra le mani, dicevo, e mi ha rapito e conquistato. Innanzitutto da un punto di vista grafico: un piccolo puntino nero in un angolo di una grande pagina bianca. Chi sarà? Cosa farà?  Come potrà una storia reggersi su un puntino? Queste domande e la mia curiosità mi hanno fatto andare avanti nella lettura. E ho scoperto che il puntino era una rappresentazione grafica per rappresentare l'uomo e tanti puntini rappresentano una popolazione. Ai puntini non mancava niente avevano cibo, infrastrutture, divertimenti. Poi ecco comparire un altero puntino, bianco. E con lui tanti altri puntini, che però non vivevano bene, erano senza case, senza cose da mangiare, senza divertimenti. Il libro, con poche parole e tanti puntini, di grande impatto visivo, racconta di migrazioni , accoglienza , di solidarietà , di integrazione . Ho cominci

Insieme Raccontiamo: la luna

Tropo bello l' incipit scritto da Patricia per non provare a finire la storia. Ormai questo appuntamento fisso sta diventando per me imperdibile. Vi ricordo brevemente il regolamento: bisogna finire il racconto utilizzando 200/300 parole oppure 200/300 battute. Da questo mese si può anche aggiungere un video o una canzone a chiosa del racconto. Anche con la scrittura si può dare libero sfogo alla creatività. E allora eccomi a scrivere e a immaginare storie e personaggi. Curiosi di sapere l'incipit? Eccolo qui La luna Era il momento giusto. La luna era alta in cielo. Nessuna nube a farle da velo. Prese quanto le serviva, lo mise nel suo zaino di luce e si alzò. Presto tutti avrebbero capito che era. Chi comandava. ...

Un cuscino di lana riciclando un maglione

Come al solito, quando mi viene la voglia di cucire e di rielaborare spesso mi prende l'ansia di finire il lavoro finito e mi scordo di fare le fotografie. Anche questa volta è successo così. Qualche giorno fa mi è tornato fra le mani un vecchissimo maglione di lana. E quando dico vecchissimo mi riferisco a più di venti anni fa. Insomma era praticamente immettibile, ma io lo stavo conservando perché mi dispiaceva troppo buttarlo e perché, a dirla tutta, neanche mi ricordavo più di averlo messo nell'armadio. L' ho preso, lo steso sul divano e ho cominciato a pensare a come poterlo riutilizzare. Scartata subito l'opzione di poterlo mettere per uscire, o anche solo per stare per casa, sono andata in rete a cercare qualche idea.

#ispirazioninfiera e l'incontro con le CreativeMamy e Maria Veneziano

Avrei dovuto scrivere questo post già un mese fa, ma tra gli impegni di Maria e i miei, i giorni sono passati e le immagini le sensazioni sono rimasti nella mia testa e nel mio cuore senza che potessero trovare uno spazio qui sul blog. Lo stand delle CreativeMamy non passava di certo inosservato: un allestimento grande colorato, festoso e magico. Un grande party dove il cucito creativo la faceva da padrone!

Il Brutto Anatroccolo

I libri per bambini sono fantastici: poche parole, storie stupende, concetti profondi spiegati con semplicità. Hans Christian Andersen è stato un maestro in questo. Hans Christian Andersen nacque il 2 aprile 1805 a Odense, nell'isola danese di Fionia,in Danimarca. Figlio di un ciabattino e di una lavandaia, il padre morì quando lo scrittore era ancora piccolo, lasciando la famiglia in assoluta miseria. Nel 1819 il quattordicenne Andersen si recò da solo a Copenaghen, in cerca di fortuna. Qui, dopo vani tentativi per affermarsi nell'ambiente teatrale come ballerino o cantante, trovò infine alcuni protettori che gli fecero avere una borsa di studio, consentendogli di riprendere così gli studi interrotti e di laurerarsi. Molte delle sue favole hanno una base autobiografica o traggono spunto da leggende popolari. Oggi voglio parlarvi di una tra le più famose favole di Andersen, Il Brutto Anatroccolo. Una fiaba che parla di diversità, di emarginazione, di solitud